Informazioni
Il governo senese ebbe sempre a cuore il mantenimento delle strade della Repubblica. Sin dal Duecento quando la strada principale per eccellenza era la Francigena, ma anche altre strade erano ritenute importanti per lo Stato senese.
Nello statuto dei Viari del 1290, tra le altre, è descritta la strada che conduceva in Valdichiana, successivamente, in epoca moderna, prenderà anche il nome di «Lauretana». Le località attraversate e descritte sullo statuto, sono le stesse di oggi: la strada cominciava da Siena, da Porta Pispini, proseguiva per le Taverne d’Arbia, Asciano, Montalceto, San Gimignanello, Sinalunga per arrivare finalmente a Torrita, nella fertile Valdichiana senese.
La Strada Lauretana era molto importante per rifornire la città di Siena di derrate alimentari anche se durante tutto il periodo mediceo era stata classificata come Strada Maestra, in uno stato precario e oltretutto senza il ponte alle Taverne d’Arbia che causava carestie alla città di Siena durante i periodi invernali.
Con l’insediamento sul trono toscano del granduca Pietro Leopoldo Asburgo Lorena (13 settembre 1765), questa arteria subì notevoli miglioramenti. Si rese conto della situazione disastrosa e già dal 1771 attivò la magistratura preposta alle strade per presentare tre progetti riguardanti la manutenzione o il rifacimento. La scelta cadde su quello presentato dall’ingegnere Giuseppe Salvetti, che ripercorreva il vecchio tratto che dal Duecento collegava la città di Siena con la Valdichiana, perché come scrisse il granduca nel 1775 «ha il vantaggio di essere la più corta e la più dritta» esisteva già un ponte sull’Ombrone ad Asciano: Esistevano i problemi di un terreno formato prevalentemente di argilla e i materiali da costruzione si trovavano lontano dalla strada.
Con rescritto granducale del 30 maggio 1774 furono approvati i lavori del primo stralcio e proprio in questo anno la Lauretana fu classificata «regia», così da quel momento le manutenzioni spettarono al governo centrale. Gli altri stralci furono approvati dal granduca negli anni 1782 e 1787 per giungere così fino a Valiano. La strada Lauretana verrà ultimata, compreso il ponte alle Taverne d’Arbia, nel luglio del 1790. Il granduca però non vedrà completata quest’opera perché il primo marzo 1790 partì per Vienna dove fu investito della dignità imperiale.
La Lauretana come strada di pellegrinaggio per la Santa Casa di Loreto
Il toponimo “Lauretana”, aggiunto all’antico “di Valdichiana”, le fu assegnato perché oltre per scopi prettamente economici, era attraversata anche dai pellegrini che si recavano alla “Santa Casa” di Loreto. Nella Biblioteca Comunale degli Intronati di Siena finalmente è stato rinvenuto e pubblicato un diario, redatto da alcuni nobili senesi che, nell’anno del Signore 1666, partirono con le loro consorti e alcuni servitori per recarsi in pellegrinaggio alla “Santa Casa” di Loreto. Dapprima si fermarono ad Asciano, quindi proseguirono per Torrita. Dopo li ritroviamo a Perugia purtroppo senza sapere quali città e paesi avessero attraversato. Molto probabilmente su una strada battuta avevano raggiunto la strada Regia Aretina, e da questa erano giunti a Perugia, per proseguire poi verso Macerata, Camerino per raggiungere infine Loreto, la loro meta agognata.