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Il “Castellare” è senz’altro la parte più antica del centro storico di Rapolano Terme. In tale piazza si affacciarono i palazzi del potere, compreso Palazzo Pretorio. Nei secoli XII e XIII Rapolano fu parte del feudo concesso dalla curia imperiale ai Cacciaconti. Il palazzo di questi feudatari, veniva utilizzato da quest'ultimi per amministrare la giustizia. Alla fine del XII secolo la città di Siena, sempre più potente, pretese da questi feudatari un giuramento di fedeltà e con atto del 18 febbraio 1197 chiese loro di impegnarsi a difendere i cittadini senesi e i castelli a lei sottoposti. Rapolano cessò di appartenere ai Cacciaconti ed entrò a far parte del contado di Siena. Un nuovo palazzo dovette accogliere il vicario o podestà inviato dalla città dominante. Il Palazzo Pretorio, fu sede del Podestà, Gonfalonieri e Sindaci fino al 1862 quando, nei terreni ceduti da Giovanni Calamati, fu costruito l’attuale Municipio situato in via Garibaldi. Nella piazza del Castellare si affaccia anche la chiesa più antica presente all’interno delle mura, intitolata a San Bartolomeo. Il 12 ottobre 1745, nella torre campanaria di Palazzo Pretorio, fu collocato un orologio costruito da Gaetano Wincher di Siena e la spesa ammontò a trenta scudi. Soprintese ai lavori il sacerdote Giuseppe Maria Calamati e la costruzione fu possibile grazie all’intervento di Pietro Buoninsegni, proprietario della tenuta del Poggio Santa Cecilia. Il plebiscito che si tenne nel granducato di Toscana, nei giorni 11 e 12 marzo 1860, per dichiarare la volontà di unirsi alla Monarchia Costituzionale di Vittorio Emanuele, oppure di restare nel Regno Separato, sancì l’annessione al Regno di Sardegna. Il 17 marzo, con un decreto del Regio Governo della Toscana, obbligò i comuni a far scolpire nel marmo i risultati nazionali “Considerando che le grandi gesta di un popolo devonsi in tutte guise custodire perché siano d’insegnamento e di decoro ai suoi più tardi discendenti”. A Rapolano la lapide fu collocata nella torre dell’orologio dov’è tutt’oggi visibile. Oggi il Palazzo Pretorio è di proprietà dell'Amministrazione Comune di Rapolano Terme ed è oggetto di un completo restauro. L'amministrazione comunale vuole fare di questo antico palazzo storico di una sede per mostre, convegni e conferenze, nei primo e secondo piano, mentre nella parte sottostante si vuole favorire l'apertura di una caffetteria, attualmente mancante in Centro Storico.
Ultima modifica:
martedì, 18 giugno 2024
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